La poesia per me

Negli anni che passano dall'adolescenza alla prima età adulta la poesia è diventata per me uno strumento terapeutico. Scrivere è stato il modo per ascoltarmi, per capirmi, per provare a salvarmi. 

 

Sono sempre stato molto riservato e raramente ho letto o ascoltato pubblicamente il mio lavoro.

Nel 2007, senza dire niente a nessuno, ho partecipato a un concorso di poesia indetto dalla casa editrice EdiGiò a seguito del quale ho pubblicato il mio primo (e finora unico) libro: Venerdì Santo. Ogni poesia è un piccolo monologo di un personaggio che ai piedi del Calvario si confronta con il dolore e con le proprie illusioni che cadono infrante. 

 

In questi pochi giorni che ci dividono dalla Pasqua ho deciso di riprendere in mano, rileggere e ripubblicare in una nuova sezione di questo sito alcune delle poesie scritte allora perché il mio amico don Pietro Guzzetti, che ringrazio di cuore, ha deciso di usare i miei testi per la via crucis del Venerdì Santo della parrocchia S. Giovanni Bosco di Desio il 14 Aprile  (se ti interessa l'evento clicca qui). 

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Commenti: 2
  • #1

    Il Bruco (mercoledì, 05 aprile 2017 22:21)

    Le poesie sono carezze per l'anima, un bambino che cammina leggere lungo la riva del mare, le poesie sono magiche espressioni di affetto per qualcosa che ci appassiona.
    Io che posseggo quelle due raccolte lo posso dire: non solo ti piace scrivere Sei anche bravo.

  • #2

    Matteo Monta (mercoledì, 05 aprile 2017 23:25)

    Grazie Bruco, è un piacere avere la tua amicizia e la tua stima